Vivere con la psoriasi ha sfide uniche. Alcuni suggerimenti utili per affrontarla meglio, facendo chiarezza a pensieri e dubbi comuni che riguardano la vita di tutti i giorni.
- Come faccio ad alleviare il prurito?
- Ci sono rimedi naturali?
- Come posso preservare o ristabilire l’idratazione della mia pelle?
- Che rapporto c’è tra psoriasi e obesità?
- Perché il fumo è un fattore aggravante per la psoriasi?
- Fare sport mi può aiutare?
- Posso donare il sangue?
- Praticare yoga fa migliorare la mia psoriasi?
- Posso fare nuoto o il cloro potrebbe darmi fastidio?
- Il mare e il sole migliorano lo stato della mia pelle?
- La comparsa di psoriasi nel cuoio capelluto può danneggiarmi i capelli?
- Il sudore può aggravare la mia situazione?
- Come dovrei vestirmi?
- Il sonno incide sulla mia psoriasi?
- Dovrei rivolgermi ad uno psicologo?
- Posso fare tatuaggi?
- Il laser può migliorare la mia psoriasi?
- Cosa diranno gli altri di me?
Come faccio ad alleviare il prurito?
La cura che il dermatologo ti prescrive serve a riportare sotto controllo la malattia e quindi anche ad attenuare il prurito. Attenzione: grattarsi e staccare le squame può peggiorare i sintomi locali della malattia, incluso il prurito (fenomeno di Koebner).
Cerca di non grattarti e di non staccare le squame per evitare di peggiorare la situazione.
Ci sono rimedi naturali?
I bagni da sempre vengono usati per ridurre il prurito e il rash cutaneo(cioè il cambiamento di colore e dell’aspetto della pelle dovuto al rigonfiamento o all’irritazione) e dovrebbero avere una frequenza giornaliera di almeno 15 minuti. Oltre a questo è consigliabile e buona regola applicare di seguito una crema o una lozione idratante lenitiva.
Di seguito alcuni suggerimenti di rimedi di vecchia data ma sempre validi:
- Bagno con farina di avena
L’acqua prenderà un aspetto lattiginoso. In passato una pratica utilizzata prevedeva l’utilizzo della crusca, la si metteva dentro una vecchia federa e con i piedi si lavorava il fagotto per fare uscire gli amidi. Un suggerimento di bagno in polvere particolarmente indicato per la detersione quotidiana lo puoi trovare qui.
- Bagno con camomilla, bicarbonato di sodio e olio di mandorle dolci
2 cucchiai di bicarbonato di sodio
2 cucchiai di fiori di camomilla (ha proprietà cicatrizzanti, antimicotiche)
1 cucchiaio di miele
3/6 cucchiai di olio di mandorle dolci (ha proprietà antiossidanti, elasticizzanti ed è ricco di vitamine A,D,E)
in un recipiente mescolare gli elementi per ottenere un composto.
- Bagno con aceto di sidro di mele
Il sidro di mele ha proprietà antiossidanti, antibatteriche e contiene vitamina A, B1, B2, B6 e C. Versane una tazzina nella vasca, con aggiunta di bicarbonato di sodio per un bagno disintossicante. Un tempo per pulire il cuoio capelluto si usava un impacco di olio di mandorla e si faceva seguire allo shampoo un bel risciacquo con l’aceto. I capelli diventavano morbidi, setosi e lucenti.
- Bagni con sali del Mar Morto
È da secoli dimostrato che i sali del Mar Morto portano benefici alla pelle di chi soffre di patologie come psoriasi, vitiligine e dermatiti. In essi sono concentrati minerali in misura sorprendente: dal 5% di magnesio in più rispetto alle acque di altri mari e fino al 50% di bromo. Qualche suggerimento lo puoi trovare qui.
- Bagno con foglie di Neem
Da sempre usate nella preparazione di cure e medicine in India, è un prodotto riequilibrante, astringente perfetto per calmare la pelle irritata. Per la preparazione aggiungere 1 litro d’acqua di bollitura con 100 gr di foglie fresche, immergetevi nella vasca e buon bagno.
- Bagni alle alghe
Le alghe hanno proprietà rimineralizzante e stimolante e sono indicate in particolare per pelle secca e demineralizzata.
Come posso preservare o ristabilire l’idratazione della mia pelle?
Si possono utilizzare le creme giuste con almeno due caratteristiche: umettante, cioè in grado di assorbire o trattenere umidità, ed emolliente (a base di burro o di olio vegetale come burro di Karité o olio di cocco, mandorla, oliva) in grado di creare una pellicola protettiva che imprigiona l’acqua già presente nella pelle. Molto spesso si usa come sinonimo “idratante”, termine non corretto poiché fa pensare che sia la crema ad apportare acqua alla pelle mentre la pelle produce già da sé acqua. La crema è utile perché l’acqua non si disperda.
Le creme lenitive, a base di polveri minerali come silicato ossido di zinco, hanno (come suggerisce il significato stesso della parola: mitigare) invece un’azione essiccante, astringente, antinfiammatoria e antiprurito.
Esistono sul mercato ottime creme, che vanno scelte con attenzione considerando il fatto che non solo le creme costose sono efficaci. Ci sono creme “più unte” e altre meno, non c’è niente di più personale che la scelta della crema più adatta per ogni individuo. Per questa ragione anche se ne possiamo trovare sul mercato tante atte a curare ogni tipo di danno cutaneo, il testare personalmente la crema è l’unica certezza. Concediamoci qualche giorno di tempo per valutare il nuovo prodotto.
È inoltre meglio evitare di perdere tempo seguendo falsi miraggi: è falso che il limone schiarisca la pelle, infatti l’acido citrico contenuto nel limone non ha effetto sulla melanina, il pigmento della nostra pelle.
È senz’altro vero che l’ananas contiene principi antinfiammatori ben noti, ma non può penetrare in profondità né ridurre rigonfiamenti della pelle.
Che rapporto c’è tra psoriasi e obesità?
La forte associazione con sindrome metabolica, steatosi epatica, diabete mellito, ipertensione e dislipidemia comporta inequivocabilmente un legame tra psoriasi e obesità.
L’incidenza di sovrappeso e obesità è più alta nei soggetti psoriasici rispetto alla popolazione generale.
Recentemente si è dimostrato che una riduzione del peso fa aumentare l’efficacia dei farmaci usati nella terapia sistemica della psoriasi; si è anche visto che la perdita di peso da sola può determinare un miglioramento clinico sufficiente nelle forme più lievi.
Per questo a tutti i pazienti affetti da psoriasi viene fortemente raccomandato di seguire una dieta bilanciata e praticare regolarmente attività fisica.
Perché il fumo è un fattore aggravante per la psoriasi?
Il tabagismo danneggia gravemente la salute attraverso una serie di meccanismi; in particolare interferisce con il corretto funzionamento del sistema immunitario e promuove l’infiammazione: poiché la disfunzione del sistema immunitario e l’infiammazione partecipano al meccanismo con cui la psoriasi si accende e si automantiene, il fumo incide negativamente sul decorso della malattia.
Fare sport mi può aiutare?
Lo sport praticato correttamente e in sicurezza è uno dei principali alleati della salute: in particolare si è visto che l’attività aerobica è un fattore di protezione non solo nei confronti dei disordini metabolici e cardiovascolari, ma anche per quanto riguarda la psoriasi.
Posso donare il sangue?
Dipende. La psoriasi di per sé non rappresenta una controindicazione alla donazione di sangue, tuttavia alcuni farmaci utilizzati per curarla potrebbero renderti non idoneo alla donazione.
Ribadiamo che la psoriasi non è una malattia contagiosa, pertanto non si può trasmettere con il sangue donato.
Rivolgiti al centro trasfusionale spiegando di avere la malattia ed elencando i farmaci che assumi: il medico del centro trasfusionale valuterà il tuo caso specifico e deciderà se puoi donare o meno.
Praticare yoga fa migliorare la mia psoriasi?
Psoriasi a parte, lo yoga è una disciplina che apporta benefici fisici e mentali.
Da un lato infatti tonifica i muscoli, aumenta la flessibilità e riequilibra tutto il corpo, dall’altro sviluppa la concentrazione, insegna una corretta respirazione e aiuta a rilassare la mente.
Poiché lo stress emotivo contribuisce a peggiorare la psoriasi, lo yoga, giovando sia al fisico che allo spirito, può certamente essere utile a contrastarla!
Posso fare nuoto o il cloro potrebbe darmi fastidio?
Alle concentrazioni utilizzate a norma di legge nelle piscine, il cloro non crea problemi particolari alla pelle psoriasica, ma può sempre provocare secchezza e irritazioni che si evitano applicando creme emollienti e idratanti dopo la piscina.
Il mare e il sole migliorano lo stato della mia pelle?
Ad eccezione di alcuni rarissimi casi, mare e sole hanno un forte impatto benefico sulla psoriasi. L’esposizione ai raggi solari (fotoesposizione) d’estate determina frequentemente un’attenuazione e talvolta la completa scomparsa delle chiazze psoriasiche; questo effetto tende a durare per molto tempo anche dopo il termine dell’esposizione.
Per ripetere e prolungare il beneficio della fotoesposizione estiva si ricorre alla fototerapia, che simula l’effetto del sole attraverso speciali lampade luminose.
Ribadiamo che le lampade usate per la fototerapia sono diverse dalle lampade utilizzate per l’abbronzatura a fini estetici perché producono raggi diversi, quindi la seduta abbronzante non può sostituire la fototerapia nella cura della psoriasi.
La comparsa di psoriasi nel cuoio capelluto può danneggiarmi i capelli?
La psoriasi può interessare in modo importante il cuoio capelluto, configurando talvolta il quadro della sebopsoriasi: alle lesioni tipiche della psoriasi si associa la presenza di squame untuose del cuoio capelluto.
La presenza di placche a livello del cuoio capelluto deve essere sempre indagata sia perché causa forte disagio sia perché talvolta può essere un campanello d’allarme per il coinvolgimento articolare.
Tuttavia il coinvolgimento del capo non si associa ad alopecia o perdita di capelli.
Il sudore può aggravare la mia situazione?
La sudorazione può irritare la pelle e accentuare il prurito. Grattarsi può provocare lesioni della pelle, portando a un aggravamento locale della malattia (fenomeno di Koebner). In generale, è consigliabile l’uso di abiti comodi e leggeri di materiale naturale che lascino respirare la pelle e non facciano sudare.
Come dovrei vestirmi?
Non esistono linee guida per quanto riguarda l’abbigliamento, dipende dalla gravità della patologia: in generale sono sconsigliati gli indumenti sintetici. Sarebbe preferibile utilizzare capi larghi, freschi, di puro cotone o in fibre naturali che non irritino la pelle.
Il sonno incide sulla psoriasi?
Dormire favorisce il rinnovamento cellulare, migliora la qualità della pelle e il tono dell’umore, contribuisce a mantenere efficiente il sistema immunitario e quello endocrino e tonifica il sistema nervoso.
I problemi legati al sonno influenzano la psoriasi perché sono strettamente correlati al benessere psicofisico e pertanto devono essere affrontati con l’aiuto del medico o eventualmente dello psicologo.
Dovrei rivolgermi ad uno psicologo?
La psoriasi dà luogo a manifestazioni visibili, come chiazze/placche eritematose e squame, che influenzano negativamente sia la dimensione individuale che la vita di relazione e possono fare provare un profondo disagio psichico.
Inoltre, essendo una malattia cronica, la psoriasi genera sentimenti di frustrazione, che possono accentuarsi se i farmaci non funzionano bene ed è necessario cambiare diverse volte terapia nel corso degli anni.
Considerando tutti questi aspetti, il supporto psicologico è sempre consigliato perché può giovare indipendentemente dalla presenza o meno di veri e propri disturbi psichici e della sfera sociale.
Posso fare tatuaggi?
Non c’è una controindicazione assoluta a tatuarsi, ma è altamente sconsigliato. Ricordiamo che la psoriasi ha un carattere cronico-recidivante e le lesioni cutanee possono comparire in zone del corpo diverse nel corso del tempo, per cui non serve cercare di coprirle con un tatuaggio.
Inoltre bisogna tener conto del fenomeno di Koebner per cui un trauma della pelle, ad esempio un tatuaggio, può innescare la comparsa in quel punto delle tipiche lesioni eritematose e desquamanti della malattia.
Il laser può migliorare la mia psoriasi?
Ad oggi il laser ha una vasta gamma di applicazioni, tuttavia al momento la psoriasi non rientra tra queste. A causa della natura cronica della patologia non è possibile rimuovere né chirurgicamente né con metodiche laser le lesioni cutanee, anche perché queste possono cambiare sede nel tempo, andando a colpire zone diverse del corpo. Inoltre anche il laser, così come i tatuaggi, può innescare il fenomeno di Koebner, con la comparsa di placche psoriasiche nelle aree trattate.
Cosa diranno gli altri di me?
Qualunque cosa dicano “non ti curar di lor, ma guarda e passa”. La psoriasi non è contagiosa e, nonostante possa essere imbarazzante quando è molto evidente, non deve incidere sulla tua autostima né sull’opinione che gli altri hanno di te. Se dovessero allontanarti a causa della psoriasi sono persone poco informate e puoi provare a spiegare loro di cosa si tratta.