Progetto #anchiomamma
Da oggi APIAFCO, Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza con ANMAR ONLUS Associazione Nazionale Malati Reumatici e Apmarr – Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare nel supportare in modo attivo e tenace la campagna informativa a sostegno di tutte le donne con malattie reumatologiche che desiderano diventare mamme.
Continuate a seguirci, arriveranno presto altre importanti novità!
Scopri di più su https://anchiomamma.it/
Realtà aumentata: al via il progetto #CLASSROOM 3.0
Fondazione Corazza, il Comune di Bologna insieme a EON Reality, Istituto Aldini Valeriani e Fondazione Aldini Valeriani hanno lanciato un progetto innovativo e sperimentale in Italia per garantire la continuità dei percorsi didattici nelle scuole e la continuità dei processi produttivi attraverso l’utilizzo delle tecnologie immersive 3D della realtà aumentata e della realtà virtuale, con focus specifici su assistenza da remoto e formazione a distanza.
Il progetto #CLASSROOM3.0 avrà durata biennale e coinvolgerà progressivamente tutto l’Istituto Aldini Valeriani; successivamente potrà essere esteso anche agli altri istituti scolastici che ne facciano rischierà, per innovare la didattica attraverso l’utilizzo della realtà virtuale e della realtà aumentata.
Psoriasi. L’Aifa approva la rimborsabilità di risankizumab
Ok dall’Agenzia Italiana del Farmaco alla rimborsabilità di risankizumab nel trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave nei pazienti adulti candidati alla terapia sistemica. Il farmaco può essere somministrato mediante due iniezioni sottocutanee ogni 12 settimane.
L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha approvato la rimborsabilità in Italia di risankizumab (Skyrizi, di AbbVie) per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave nei pazienti adulti candidati alla terapia sistemica. Il farmaco può essere somministrato mediante due iniezioni sottocutanee ogni 12 settimane, dopo due dosi di avvio somministrate alla settimana 0 e alla settimana 4.
“La rimborsabilità in Italia di risankizumab rappresenta un ulteriore importante passo in avanti per la comunità scientifica – dichiara Ketty Peris, presidente della Sidemast, Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e di malattie sessualmente trasmesse – Oggi abbiamo una nuova opzione terapeutica che può aiutare a raggiungere e mantenere una remissione delle placche psoriasiche in un’elevata percentuale di pazienti. Inoltre, il farmaco ha dimostrato di essere in grado di mantenere i benefici clinici mediante una somministrazione ogni tre mesi.”
La Commissione Europea aveva approvato risankizumab ad aprile 2019 grazie ai risultati di quattro importanti studi clinici, che hanno valutato oltre 2mila pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave.
In tutti e quattro gli studi, gli endpoint co-primari corrispondevano a un miglioramento di almeno il 90% del Psoriasis Area and Severity Index (Pasi 90) e a un punteggio statico di Physician Global Assessment (sPga) pari a “pelle libera o quasi libera da lesioni” (sPga 0/1) alla settimana 16.
“Il beneficio principale di Skiryzi è il livello di “pulizia della pelle” superiore rispetto agli attuali standard di cura – dice Francesco Cusano, presidente Adoi, Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani – Più dell’80% dei pazienti ottiene una pelle quasi o completamente pulita già dopo le prime somministrazioni e i risultati si mantengono nel tempo con un profilo di sicurezza molto elevato. Questi dati sottolineano il miglioramento significativo della qualità di cura che questa nuova opzione di trattamento potrebbe fornire agli adulti con psoriasi a placche.”
La psoriasi è una patologia cronica autoimmunitaria che colpisce circa 125 milioni di persone in tutto il mondo, di cui 1,1 milioni in Italia. Molti pazienti non raggiungono tuttora gli obiettivi terapeutici, oppure osservano una perdita della risposta al trattamento nel corso del tempo.
“Accogliamo con favore l’ottenimento della rimborsabilità di risankizumab da parte di Aifa di cui potranno beneficiare i pazienti italiani con psoriasi a placche da moderata a grave – dichiara Valeria Corazza, Presidente APIAFCO – Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza – La psoriasi può essere una malattia devastante per il corpo e per l’anima con un impatto sulla vita personale superiore ad altre malattie croniche. Ma non bisogna aver paura di affrontare questa malattia o accontentarsi di risultati parziali perché, grazie ai nuovi progressi della ricerca scientifica, oggi le persone con psoriasi possono rivolgersi al dermatologo per chiedere di individuare il percorso di cura più idoneo e vivere liberi dalla malattia. Ci auguriamo che le diverse regioni italiane consentano un rapido accesso a questo nuovo trattamento.”
Skiyrizi è parte di una collaborazione tra Boehringer Ingelheim e AbbVie; quest’ultima si occuperà dello sviluppo e della commercializzazione di risankizumab a livello globale.
Psoriasi e gravidanza: tutto quello che c'è da sapere
Un gruppo di studio di Dermatologhe afferenti a centri specializzati per la cura della psoriasi, distribuiti su tutto il territorio nazionale, ha costituito la Task Force promossa da SIDeMaST denominata “Psoriasi nella donna in età fertile”. Vi prendono parte Clara De Simone (Coordinatrice), Anna Balato, Serafinella Patrizia Cannavò, Maria Concetta Fargnoli, Nancy Dattola, Maddalena Napolitano, Anna Maria Offidani, Aurora Parodi, Annalisa Patrizi, Francesca Prignano, Marina Venturini.
Principale obiettivo della Task Force è quello di affrontare problematiche riguardanti la gestione della malattia cutanea nella donna in età fertile in relazione all’influenza che la psoriasi esercita sulla sfera fisica ed emotiva della paziente e sulle scelte nella pianificazione familiare. La realizzazione di questo obiettivo prevede due progetti:
1) Un progetto di counseling mediante la distribuzione di materiale educativo e informativo indirizzato sia alle donne psoriasiche in età fertile che al medico specialista, in cui vengano affrontate le principali problematiche connesse con la contraccezione, il concepimento, la gravidanza e il puerperio nella paziente psoriasica : i relativi opuscoli sono scaricabili sul sito.
2) Una survey epidemiologica nazionale attraverso l’elaborazione di un questionario dedicato alla raccolta di dati sulle problematiche di gestione della psoriasi nelle donne in età fertile.
Per sapere tutto su psoriasi e gravidanza scarica la guida per pazienti al link:
http://amministra.sidemast.org/blog/task-force-sidemast-psoriasi-donna/
Questionario conoscitivo sui farmaci biosimilari
Le nuove terapie biologiche hanno cambiato profondamente il modo di curare molte malattie importanti, come le malattie autoimmuni, e la scadenza dei brevetti di un certo numero di farmaci biologici ha consentito di sviluppare i farmaci cosiddetti “biosimilari” che sono simili ai prodotti biologici autorizzati (originator).
Cambiare una terapia passando da un farmaco originator a un biosimilare, o anche da un farmaco biosimilare a un altro biosimilare è un provvedimento che può presentare vantaggi e svantaggi, come ad esempio un risparmio di risorse per il Sistema Sanitario Nazionale, o la difficoltà di abituarsi a un nuovo trattamento, o la possibilità di reperire uno stesso farmaco in maniera non omogenea in regioni diverse.
Considerando l’importanza che questi trattamenti hanno nella cura di malattie gravi, e allo scopo di verificare la conoscenza dei farmaci biosimilari e del loro uso, un gruppo di Associazioni Pazienti in aree terapeutiche importanti (APIAFCO – Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza; AMICI Onlus – Associazione Nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino, AMRER – Associazione Malati Reumatici Emilia Romagna, ANMAR – Associazione Nazionale Malati Reumatici, APMAR – Associazione Persone con Malattie Reumatiche) ha pensato di interpellare i diretti interessati, i pazienti, mettendo a punto un questionario rivolto ai propri associati ma anche a tutte le persone colpite da queste malattie e che siano già in trattamento con un biosimilare.Cliccando qui QUESTIONARIO CONOSCITIVO SUI FARMACI BIOSIMILARI si può accedere direttamente al modulo che è stato predisposto online.
Il questionario, totalmente anonimo, è costituito da 25 domande e il tempo di compilazione è di circa 15 minuti.
I questionari possono essere compilati entro sabato 30 novembre 2019.
Il tuo punto di vista è importante in quanto l’obiettivo del progetto è realizzare un documento basato sulle testimonianze dirette di noi pazienti e sottoscritto dalle Associazioni partecipanti, documento che potrà essere valorizzato indirizzandolo alle autorità preposte all’accesso paritario dei cittadini alle cure.
Grazie di aderire a questa iniziativa.
Biosimilari. Anche noi diciamo no alla sostituibilità automatica
L’Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza dice no alla “sostituibilità automatica” dei farmaci biologici, no allo switch se non deciso dal medico e no al multi-switch soprattutto senza corretto monitoraggio. Passare da un farmaco a un altro in breve tempo e anche senza wash up non permette in caso di effetti avversi di stabilire a quale farmaco addebitarli.
Non siamo contrari per principio all’utilizzo dei biosimilari ma ci opponiamo in maniera decisa a questa proposta che antepone le esigenze economiche a quelle del paziente. Pur non contestando a priori il ruolo dei farmaci biosimilari, siamo fermamente convinti che il loro uso, anche in alternativa ai farmaci biologici, debba essere una scelta riservata esclusivamente al medico curante che, come nessun altro, conosce le esigenze del paziente e le criticità legate alla sua malattia.
L’obiettivo principale è il non negare al paziente il diritto all’appropriatezza della cura, che è strettamente legata alle condizioni del singolo, alla personalizzazione della terapia e all’efficacia del farmaco. Non dimentichiamo, inoltre, che ci sono tasselli che non si possono ignorare: la nostra Costituzione, infatti, sostiene la tutela della salute del cittadino come individuo e la Legge 232/2016 garantisce il diritto alla autonomia prescrittiva per il medico.
Valeria Corazza
Presidente APIAFCO
Nuova ricerca di IFPA e EUROPSO per capire i bisogni delle donne che convivono con psoriasi e artrite psoriasica.
IFPA e EUROPSO, in collaborazione con UCB, stanno svolgendo un’importante ricerca per capire cosa significa convivere con la psoriasi o l’artrite psoriasica nelle donne in età fertile.
Se sei una donna tra i 18 e i 45 anni e convivi con la psoriasi e l’artrite psoriasica, la tua partecipazione al sondaggio è un aiuto importante.
Il sondaggio è anonimo.
Si spera che i risultati della ricerca possano contribuire allo sviluppo di nuove soluzioni per chi è affetto da queste patologie e accrescere la consapevolezza che il loro impatto ha soprattutto sulle donne.
Per saperne di più e fornire informazioni in merito all’argomento di questa ricerca, clicca qui.
Nuove misure per evitare errori di dosaggio potenzialmente fatali con metotrexato per malattie infiammatorie
L’EMA ha raccomandato nuove misure per prevenire errori gravi e potenzialmente fatali con il dosaggio di metotrexato per il trattamento di malattie infiammatorie come l’artrite reumatoide, la psoriasi e la malattia di Crohn.
Leggi l’articolo originale al link: www.ema.europa.eu/en/news/new-measures-avoid-potentially-fatal-dosing-errors-methotrexate-inflammatory-diseases
1 italiano su 4 ha una malattia della pelle
Una campagna per conoscere meglio i campanelli d’allarme da non sottovalutare. Tumori in aumento, ma sempre più curabili. Molti progressi in terapie e strumenti diagnostici negli ultimi 20 anni.
Non fanno distinzione fra bambini, giovani e anziani e sono oltre tremila. Le malattie delle pelle colpiscono indistintamente a ogni età e sono in aumento, con un carico notevole sia per il Sistema sanitario nazionale sia per chi ne soffre, che spesso paga un doppio scotto: psicologico, perché una patologia cutanea è spesso visibile e crea grande disagio, ed economico, poiché molte persone finiscono per sborsare denaro ti tasca propria per prodotti non rimborsati dal Ssn. «La pelle è infatti l’organo umano più esteso, costantemente esposto ad agenti irritanti, infettivi e cancerogeni, sede di fondamentali attività immunologiche connesse al suo ruolo “di confine” – dice Piergiacomo Calzavara Pinton, presidente della Società italiana di Dermatologia e Venereologia (SIDeMaST) -. E se molte malattie della pelle hanno un basso indice di gravità ma, per la loro visibilità e i sintomi associati, causano sempre un danno rilevante alla qualità della vita affettiva, sociale e lavorativa (sono la seconda causa di malattia professionale), esistono anche forme gravemente invalidanti (i casi gravi di malattie infiammatorie sono circa il 2 per cento della popolazione) e in alcuni casi potenzialmente mortali, come alcuni tumori della pelle e alcune reazioni a farmaco, che invece se diagnosticati e trattati in fase precoce sono del tutto guaribili».
Una campagna per conoscere meglio la pelle e i suoi disturbi
Per favorire l’aumento delle diagnosi precoci, agevolare percorsi lineari e controllati per le visite e per l’accessibilità alle terapie, portare un risparmio economico e garantire migliore assistenza ai pazienti la SIDeMaST ha deciso di realizzare la campagna nazionale «3.000 malattie della pelle e un solo specialista, il dermatologo» rivolta al cittadino per informare sui possibili rischi di disturbi a volte sottovalutati. La nostra pelle per certi versi è un «foglio» sul quale l’organismo traccia dei segni per avvertirci di rischi, del sopraggiungere di malattie oppure dell’invasione da parte di «ospiti indesiderati». «Il modo migliore per interpretarli e per “rispondere al messaggio” è affidarci a chi è esperto in questo “linguaggio” – aggiunge Calzavara Pinton, che è anche direttore della Clinica Dermatologica degli Spedali Civili di Brescia -. Il dermatologo è un medico specializzato nella diagnosi e nel trattamento di tutte le malattie a carico della pelle (ma anche dei suoi annessi, quindi capelli, peli e unghie) ed è il migliore alleato per riconoscere in maniera tempestiva i loro segnali. Vogliamo sviluppare consapevolezza perché i cittadini si rivolgano tempestivamente allo specialista dermatologo. Vorremmo anche proporre alle autorità nuovi modelli assistenziali che permettano al Ssn di ottimizzare efficacia ed efficienza dell’intervento medico. Negli ultimi anni sono state rivoluzionate le terapie in dermatologia, ma è stata anche chiusa la gran parte dei reparti e ridotto il personale medico e infermieristico senza l’attivazione di validi servizi territoriali anche perché, nel frattempo, la cura delle malattie della pelle è scomparsa dal piano di studi per infermieri e assistenti sanitari. Servono nuovi modelli organizzativi e più attenzione ai bisogni dei pazienti».
Tumori in aumento, ma sempre più curabili
I tumori cutanei sono più frequenti di quelli di polmone, seno, prostata e colon messi insieme e, secondo le statistiche più recenti, 1 persona su 5 svilupperà nella vita un basalioma (la forma di cancro della pelle più frequente e meno aggressiva) . E i numeri sono in costante aumento: i casi di melanoma (il più letale tumore cutaneo) sono raddoppiati in Italia negli ultimi 10 anni. Ma la buona notizia è che, se scoperte in fase iniziale, da queste malattie si può guarire. «Fino a 20 anni fa potevamo fare poco per questi malati – continua Ketty Peris, direttore della Clinica Dermatologica all’Università Cattolica-Irccs Policlinico Gemelli di Roma -. I tumori della pelle erano spesso diagnosticati nella loro fase avanzata, condizione in cui eravamo praticamente impotenti, e le malattie infiammatorie gravi non avevano terapie efficaci. I cambiamenti organizzativi del sistema sanitario avevano grandemente ridotto la capacità assistenziale per questi pazienti, azzerando di fatto la possibilità di ricovero per queste patologie senza offrire un sostegno valido nel territorio. Ma la situazione è cambiata negli ultimi 10-15 anni: abbiamo conosciuto un veloce susseguirsi di progressi radicali nelle procedure diagnostiche e la disponibilità di nuovi farmaci molto efficaci nella terapia di malattie infiammatorie e neoplastiche che hanno permesso di ottenere risultati terapeutici impensabili in precedenza».
I campanelli d’allarme da non sottovalutare
Le malattie dermatologiche interessano in totale circa il 25% della popolazione italiana, dato sovrapponibile a quello europeo. «Con una diagnosi precoce, molte patologie possono essere guarite o comunque tenute sotto controllo a lungo – sottolinea Ketty Peris, che è segretario generale del 24esimo Congresso Mondiale di Dermatologia che si terrà a Milano dal 10 al 15 giugno -. È fondamentale non trascurare i sintomi e farsi visitare da uno specialista per avere la cura più adeguata prima che la situazione peggiori. La ricerca scientifica, la preparazione dei dermatologi e il livello dell’assistenza sono all’avanguardia nel nostro Paese, dove sono disponibili anche le terapie più innovative». I segnali a cui prestare attenzione? Macchie, bolle, croste o squamature; che prurito o dolore diffuso o localizzato; unghie fragili o con macchie; pelle spesso secca e nei «strani», di qualunque colore che compaiono, crescono, sanguinano e si ulcerano.
Psoriasi e dermatite atopica gravi per due pazienti su dieci
«Negli ultimi 20 anni la dermatologia ha fatto importanti progressi – conclude Girolomoni -. I nuovi farmaci mirati su bersaglio molecolare e l’immunoterapia hanno consentito, nei casi avanzati di cancro alla pelle, risultati inimmaginabili prima. Sono ora disponibili farmaci, perlopiù biotecnologici, che hanno permesso di liberare i pazienti dalla schiavitù delle più frequenti e invalidanti patologie infiammatorie come psoriasi, dermatite atopica, idrosadenite, pioderma gangrenoso e tante altre. Inoltre abbiamo saputo ridurre la mortalità delle più gravi reazioni da farmaco, e ricordiamo i progressi nella lotta alle principali malattie genetiche con la possibilità di una precoce diagnosi molecolare e un sostanziale miglioramento della sopravvivenza, e nell’efficace terapia delle patologie infettive». Infine, le tecniche di diagnostica non invasiva (come dermoscopia, epiluminescenza digitale, microscopia confocale e tomografia ottica) hanno migliorato in modo radicale la sensibilità e specificità della diagnosi dei tumori cutanei, rendendo possibile l’asportazione chirurgica di lesioni in fase sempre più precoce e pertanto permettendo di osservare che, a fronte dell’aumento di incidenza la mortalità non è cresciuta.
6 malati di psoriasi ogni 10 abbandonano la terapia contro la loro malattia per “delusione”.
A dirlo è Valeria Corazza, presidente della Fondazione Natalino Corazza, struttura che riunisce i malati di psoriasi e di altre malattie dermatologiche:
Chi è colpito da questa malattia infiammatoria cronica diventa spesso un paziente ‘complicato’, che nel 60% dei casi abbandona la terapia. E’ spesso deluso dalle cure.
In un momento in cui si parla di medicina personalizzata credo sia arrivato il tempo di concedere ai medici di curare nel miglior modo possibile i loro pazienti – prosegue – E quando dico ‘miglior modo’ intendo che siano i medici a poter scegliere cosa, come e quando, potendo accedere a ogni tipo di farmaco che reputino necessario.
Articolo tratto da “Il Corriere della sera” e “Alto Adige”
Che cos'è la bellezza?
Esiste un concetto di bellezza oggettiva?
La bellezza definita come un insieme di qualità rispondenti a dei” canoni“.
La bellezza oggettiva è in funzione del tempo e alla propria cultura. Ma i canoni cambiano. In un tempo passato veniva considerata bella una donna con un grande ventre e seni prosperosi, forme giunoniche come vediamo nelle opere d’arte del rinascimento.
Oggi chi indossa una taglia 44 si dispera, secondo i canoni della moda degli stilisti di oggi sei troppo. Sei tanto.
Come definire quella soggettiva?
È la bellezza influenzata dai propri sensi e gusti. Il concetto di bello è relativo. È bello quello ci piace quindi senza canoni definiti.
La bellezza interiore
È quella che in realtà rimane tutta la vita, che non si trasforma mentre quella esteriore tende a svanire e a trasformarsi. Platone ci ha parlato di una bellezza interiore legata a morale, a valori, allo spirito, all’amore.
“Saranno le belle idee a portare avanti il mondo non gli addomi a tartaruga.”
Accettarsi per come si è
La bellezza è qualcosa di più astratto meno concreto e più esteso di qualsiasi realtà, la bellezza è senza confine, senza colore e senza regole ben precise e inequivocabili.
Oggi sembra che l’unico concetto di bellezza sia quello esteriore, forme ideali dettate dalle mode, diffuse estremizzate e sconsideratamente divulgate dai media che influenzano la società procurando nelle persone problemi psicologici dovuti al non sentirsi integrati nella comunità in cui si vive, o addirittura gravi problemi di salute.
Siamo impegnati nella continua ricerca della bellezza perfetta e interveniamo per migliorare, cambiare ciò che non ci piace ricorrendo sempre più spesso alla chirurgia plastica.
Fin da ragazzi, fin da bambini, per essere consapevoli del proprio valore, si deve nutrire il concetto di una bellezza profonda e pura, interiore e la bellezza esteriore come fascino, personalità che risulterà molto accattivante e interessante agli occhi di chi ci circonda. Dobbiamo farci belli per noi stessi e non per altri.
“Mi chiedi qual è stato il mio progresso? Ho cominciato a essere amico di me stesso.”
Seneca
Con una buona autostima ci apprezziamo di più
Che cos’è l’autostima? È sentirsi apprezzati e degni di stima per quello che facciamo e per quello che siamo.
Si sviluppa gradualmente nel bambino fin dalla prima infanzia, fin da quando egli inizia ad avere percezione delle aspettative e dei giudizi che gli altri hanno su di lui.
Sentirsi autenticamente e realisticamente apprezzati dai genitori nelle proprie abilità così come nelle proprie caratteristiche fisiche rappresentano prerequisiti di base per lo sviluppo di una buona autostima.
Ma che accade con un’autostima troppo fragile: basta una bocciatura a un esame, una critica ricevuta o un errore commesso per farci sentire che non è solo la nostra condotta ad essere stata fallimentare, ma lo siamo di conseguenza noi stessi globalmente come persona.
E’ noto che chi vive con la psoriasi spesso non si piace, quelle macchie rosse sono una ossessione. La mancanza di autostima è molto comune. Specialmente se si crea una dipendenza dall’aspetto fisico, dipendenza che per lo psoriasico è più difficile da superare che per altri.
Quel diavoletto che ci fa pensare che i nostri difetti siano enormi e che siamo in una posizione di svantaggio rispetto a chi ci circonda è sempre al lavoro.
Ma perché dimentichiamo che le nostre caratteristiche, qualità e anche i nostri difetti sono ciò che ci rende unici? È difficile accettare il fatto di non essere quello che si desidera.
Invece di lamentarci per ciò che pensiamo manchi nella nostra vita, per i chili di troppo, per il lavoro, valorizziamo quello che si ha.
Aiutarsi per stare meglio
Sapevate che lo sport, oltre ad aiutarci a rimetterci in forma, favorisce la produzione di endorfine (gli ormoni del benessere) che ci permette di sentirci meglio con noi stessi?
30 minuti al giorno di attività fisica moderata innescano dei processi cellulari che hanno potere antinfiammatorio che possono rallentare l’invecchiamento dei cromosomi.
Praticare uno sport sollecita il sistema cardiorespiratorio, può stimolare le funzioni cerebrali e migliorare le prestazioni della memoria. Inoltre lo sport può combattere l’obesità.
Un abbraccio aiuta molto
Sapevi che recenti studi hanno scoperto che un abbraccio di 20 secondi stimola la produzione di ossitocina, serotonina, dopamina?
L’ossitocina – ormone del benessere e dell’amore– si attiva attraverso il contatto fisico: stringersi ai propri cari, agli amici, tenere in braccio un bambino, accarezzare un cane. Inoltre:
- fa diminuire la pressione arteriosa
- riduce lo stress
- porta ad avere un atteggiamento più positivo verso la vita
- rinforza il sistema immunitario
La serotonina, un neurotrasmettitore, è nota per essere l’ormone responsabile del buonumore e della felicità. Più serotonina abbiamo in circolo, maggiore sarà il nostro grado di appagamento.
La serotonina viene stimolata anche dalla attività fisica, dall’esposizione solare, massaggi, socializzazione.
I cibi ricchi zucchero hanno la capacità di aumentare la serotonina nel sistema nervoso centrale come i cibi ricchi di vitamina B (latte, pesce, legumi, agrumi, pomodori, funghi, patate, asparagi, banane, avocado solo per citarne alcuni).
Il potere di un semplice gesto
Per chi si sente solo, sono nate iniziative in tutto il mondo come ‘Free Hugs’: le persone coinvolte si appendono al collo un cartello con questa scritta e si rendono disponibili ad offrire, a chi ne avesse bisogno, un abbraccio caldo e rassicurante.
Inoltre è stata istituita la “Giornata mondiale degli abbracci” come rimedio low-cost alla tristezza. Nel giorno più triste dell’anno quale cura può essere migliore di un abbraccio? Un vero rimedio contro tristezza e stress che può anche prevenire malattie.
Per concludere, essere psoriasici non significa essere di brutto aspetto, lo si diventa se ci si crede. Essere malati non autorizza a trascurare il proprio aspetto fisico, senza farne una ossessione. Lo sforzo è rivolto alla ricerca del benessere, alla ricerca della qualità di vita.