Esiste un concetto di bellezza oggettiva?
La bellezza definita come un insieme di qualità rispondenti a dei” canoni“.
La bellezza oggettiva è in funzione del tempo e alla propria cultura. Ma i canoni cambiano. In un tempo passato veniva considerata bella una donna con un grande ventre e seni prosperosi, forme giunoniche come vediamo nelle opere d’arte del rinascimento.
Oggi chi indossa una taglia 44 si dispera, secondo i canoni della moda degli stilisti di oggi sei troppo. Sei tanto.
Come definire quella soggettiva?
È la bellezza influenzata dai propri sensi e gusti. Il concetto di bello è relativo. È bello quello ci piace quindi senza canoni definiti.
La bellezza interiore
È quella che in realtà rimane tutta la vita, che non si trasforma mentre quella esteriore tende a svanire e a trasformarsi. Platone ci ha parlato di una bellezza interiore legata a morale, a valori, allo spirito, all’amore.
“Saranno le belle idee a portare avanti il mondo non gli addomi a tartaruga.”
Accettarsi per come si è
La bellezza è qualcosa di più astratto meno concreto e più esteso di qualsiasi realtà, la bellezza è senza confine, senza colore e senza regole ben precise e inequivocabili.
Oggi sembra che l’unico concetto di bellezza sia quello esteriore, forme ideali dettate dalle mode, diffuse estremizzate e sconsideratamente divulgate dai media che influenzano la società procurando nelle persone problemi psicologici dovuti al non sentirsi integrati nella comunità in cui si vive, o addirittura gravi problemi di salute.
Siamo impegnati nella continua ricerca della bellezza perfetta e interveniamo per migliorare, cambiare ciò che non ci piace ricorrendo sempre più spesso alla chirurgia plastica.
Fin da ragazzi, fin da bambini, per essere consapevoli del proprio valore, si deve nutrire il concetto di una bellezza profonda e pura, interiore e la bellezza esteriore come fascino, personalità che risulterà molto accattivante e interessante agli occhi di chi ci circonda. Dobbiamo farci belli per noi stessi e non per altri.
“Mi chiedi qual è stato il mio progresso? Ho cominciato a essere amico di me stesso.”
Seneca
Con una buona autostima ci apprezziamo di più
Che cos’è l’autostima? È sentirsi apprezzati e degni di stima per quello che facciamo e per quello che siamo.
Si sviluppa gradualmente nel bambino fin dalla prima infanzia, fin da quando egli inizia ad avere percezione delle aspettative e dei giudizi che gli altri hanno su di lui.
Sentirsi autenticamente e realisticamente apprezzati dai genitori nelle proprie abilità così come nelle proprie caratteristiche fisiche rappresentano prerequisiti di base per lo sviluppo di una buona autostima.
Ma che accade con un’autostima troppo fragile: basta una bocciatura a un esame, una critica ricevuta o un errore commesso per farci sentire che non è solo la nostra condotta ad essere stata fallimentare, ma lo siamo di conseguenza noi stessi globalmente come persona.
E’ noto che chi vive con la psoriasi spesso non si piace, quelle macchie rosse sono una ossessione. La mancanza di autostima è molto comune. Specialmente se si crea una dipendenza dall’aspetto fisico, dipendenza che per lo psoriasico è più difficile da superare che per altri.
Quel diavoletto che ci fa pensare che i nostri difetti siano enormi e che siamo in una posizione di svantaggio rispetto a chi ci circonda è sempre al lavoro.
Ma perché dimentichiamo che le nostre caratteristiche, qualità e anche i nostri difetti sono ciò che ci rende unici? È difficile accettare il fatto di non essere quello che si desidera.
Invece di lamentarci per ciò che pensiamo manchi nella nostra vita, per i chili di troppo, per il lavoro, valorizziamo quello che si ha.
Aiutarsi per stare meglio
Sapevate che lo sport, oltre ad aiutarci a rimetterci in forma, favorisce la produzione di endorfine (gli ormoni del benessere) che ci permette di sentirci meglio con noi stessi?
30 minuti al giorno di attività fisica moderata innescano dei processi cellulari che hanno potere antinfiammatorio che possono rallentare l’invecchiamento dei cromosomi.
Praticare uno sport sollecita il sistema cardiorespiratorio, può stimolare le funzioni cerebrali e migliorare le prestazioni della memoria. Inoltre lo sport può combattere l’obesità.
Un abbraccio aiuta molto
Sapevi che recenti studi hanno scoperto che un abbraccio di 20 secondi stimola la produzione di ossitocina, serotonina, dopamina?
L’ossitocina – ormone del benessere e dell’amore– si attiva attraverso il contatto fisico: stringersi ai propri cari, agli amici, tenere in braccio un bambino, accarezzare un cane. Inoltre:
- fa diminuire la pressione arteriosa
- riduce lo stress
- porta ad avere un atteggiamento più positivo verso la vita
- rinforza il sistema immunitario
La serotonina, un neurotrasmettitore, è nota per essere l’ormone responsabile del buonumore e della felicità. Più serotonina abbiamo in circolo, maggiore sarà il nostro grado di appagamento.
La serotonina viene stimolata anche dalla attività fisica, dall’esposizione solare, massaggi, socializzazione.
I cibi ricchi zucchero hanno la capacità di aumentare la serotonina nel sistema nervoso centrale come i cibi ricchi di vitamina B (latte, pesce, legumi, agrumi, pomodori, funghi, patate, asparagi, banane, avocado solo per citarne alcuni).
Il potere di un semplice gesto
Per chi si sente solo, sono nate iniziative in tutto il mondo come ‘Free Hugs’: le persone coinvolte si appendono al collo un cartello con questa scritta e si rendono disponibili ad offrire, a chi ne avesse bisogno, un abbraccio caldo e rassicurante.
Inoltre è stata istituita la “Giornata mondiale degli abbracci” come rimedio low-cost alla tristezza. Nel giorno più triste dell’anno quale cura può essere migliore di un abbraccio? Un vero rimedio contro tristezza e stress che può anche prevenire malattie.
Per concludere, essere psoriasici non significa essere di brutto aspetto, lo si diventa se ci si crede. Essere malati non autorizza a trascurare il proprio aspetto fisico, senza farne una ossessione. Lo sforzo è rivolto alla ricerca del benessere, alla ricerca della qualità di vita.