PRIMA EDIZIONE
La Fondazione Natalino Corazza Psoriasi&co istituisce un bando per un Premio rivolto a tutti gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna
Il tema del Premio
Il Premio, in linea con la mission della Fondazione, ha come centro tematico la pelle.
La pelle viene scrutata, indagata, in quanto porta su di sé l’esperienza della vita, della giovinezza e della vecchiaia. La pelle ha una voce, si mostra come una comare che non sa trattenere un segreto. La pelle ci parla, senza verbo e senza suono, soltanto mostrandosi. La possiamo definire con molte parole: la nostra cotenna, la nostra pelliccia, la nostra buccia. Una scorza dura o fragile, sensibile o coriacea che ci protegge e ci affligge. Un sacro involucro, un involucro emotivo.
“Dal punto di vista fisiologico, la pelle non è soltanto la copertura del corpo, ma anche l’organo del tatto più fine e sensibile; in senso spirituale, è l’aura che protegge l’uomo” (Ernst Jünger “Linguaggio e anatomia”).
Ma possiamo anche considerare la pelle come la copertina di un libro che ci racchiude e contemporaneamente si mostra, “La mia pelle è un libro aperto, ha una rilegatura che si squaderna da sé, senza bisogno di sfogliarla. La mia pelle è una copertina dalla prima all’ultima pagina” (Tiziano Scarpa “Corpo”)
Una superficie che ci distingue e ci differenzia, “Con la sua grana, il suo colore, la sua tessitura, il suo odore la pelle umana presenta notevoli differenze individuali. Queste possono venire sovrinvestite narcisisticamente, addirittura socialmente. Esse permettono di distinguere nell’altro gli oggetti di attaccamento e di amore e di affermare se stessi come individui che hanno la propria pelle personale” (Didier Anzieu “L’io-pelle”)
La pelle si mostra dunque come superficie, tattilità, segno, appartiene al mondo esteriore e visibile che ha la capacità di interferire col mondo interiore più intimo e invisibile: l’anima, la psiche, l’io più personale ed emotivo, modificandolo e/o plasmandolo.
In che modo la pelle essendo inevitabilmente esposta e visibile a tutti, influenza, tramite il rapporto con l’altro, l’interiorità dell’essere umano, il privato, l’anima?
La Fondazione invita i partecipanti a riflettere per l’elaborazione delle opere, lasciando libertà di espressione ai giovani artisti su questo tema.
La premiazione avverrà il giorno 7 aprile 2017 presso l’Aula Magna dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna.
A premiare sarà l’antropologo David Le Breton (Professore di Sociologia e Antropologia all’Università Marc Bloch di Strasburgo, membro dell’Institut Universitaire de France e del Laboratoire Cultures et Sociétés en Europe; massimo esperto dell’antropologia del corpo).